La maggior parte dei nuovi soci si troverà di fronte al problema di dover cablare l’impianto di casa propria, in modo da portare l’accesso ad internet nelle stanze desiderate.
Alle volte questa soluzione è semplice da attuare, ma in altre possono nascere mille problemi di varia natura.Un caso tipico può essere quello dove bisogna posare un cavo dal tetto ad una stanza di casa, oppure portare internet in cantina/garage.
Partendo dal presupposto che il cavo rimane comunque la soluzione migliore per creare una rete LAN, volevo condividere con voi quella che secondo me è un ottima alternativa economica e di facile installazione, per smistare facilmente il segnale internet nelle proprie abitazioni: le ONDE CONVOGLIATE.
L’Onda convogliata è una tecnologia per la trasmissione di voce o dati che utilizza la rete di alimentazione elettrica come mezzo trasmissivo.In termini pratici, permette di sfruttare la rete di alimentazione elettrica a 220 V per la trasmissione di dati, senza dover cablare altre reti.La rete elettrica non viene minimamente danneggiata o disturbata agli occhi dell’utilizzatore.
Per poter sfruttare questa tecnologia, in commercio si trovano degli strumenti chiamati POWERLINE, con un costo variabile dai 30 € in su. Qui alcuni modelli: TP-Link TL-PA4010 Kit AV500 Nano Powerline, Netgear PL1000-100PES Kit Powerline AV1000 e D-Link DHP-509AV Powerline AV500 HD
Questi dispositivi sono solitamente venduti in coppia e sono incredibilmente facili da installare e possono coprire distanze anche fino a 300 metri.
Il primo dispositivo (Master) deve essere collegato in un punto della rete LAN che sia in comunicazione con il router (ad esempio direttamente all’antenna fornita ai soci).
Il secondo dispositivo (Slave) deve essere collegato in una presa elettrica nella stanza dove si vuole ricevere il segnale internet e bisogna poi collegarlo con un cavo LAN ai dispositivi che si vuole collegare.I dispositivi Slave possono essere anche più di uno e possono funzionare tutti contemporaneamente.Esistono in commercio dei dispositivi Slave che oltre ad avere delle porte LAN , hanno anche la funzione di access-point WIFI integrata.
Questi dispositivi sono semplici e di facilissima installazione, ma hanno anche loro dei difetti e bisogna rispettare alcune regole per permettere il loro funzionamento:
- I dispositivi Vanno installati in punti della rete elettrica che non siano divisi da interruttori differenziali. Personalmente sono riuscito a collegare due dispositivi su una rete lunga 80 metri e divisa da due interruttori differenziali, ma non posso assicurare che funzioni per tutti e sempre, l’unica soluzione a parer mio è tentare (molti siti di e-commerce concedono il reso gratuitamente entro pochi giorni).
- I dispositivi non devono essere montati su multi-prese (ciabatte),pena il drastico rallentamento della comunicazione tra Master e Slave causata dai disturbi sulla rete elettrica.Esistono in commercio dei dispositivi con una presa passante, nel caso si disponesse di poche prese elettriche.Se proprio non si potesse fare a meno di utilizzare una ciabatta, consiglio di collegare il dispositivo nella prima presa disponibile vicina al cavo della multipresa.
- I dispositivi Slave con access-point WIFI incorporato hanno una portata molto limitata (10 metri scarsi) e scaldano molto, consiglio di comprare dei powerline normali e successivamente collegarci un apparato access-point WIFI a parte ( se ne trovano di validissimi a 20 euro circa)
- Più la rete elettrica è diramata, maggiori saranno i disturbi per le onde convogliate.
- Nel caso un dispositivo non comunicasse con l’altro, consiglio di provare con un’altra presa elettrica.A volte nella stessa stanza solo alcune prese permettono il corretto funzionamento dei dispositivi.
I consumi di questi dispositivi sono veramente bassi, nell’ordine di qualche Watt, non preoccupatevi per la bolletta.
Le foto dell’articolo sono puramente indicative, credo che la qualità delle marche più blasonate si equivalga, in ogni caso si può fare affidamento alle recensioni su internet.
Sono disponibile per chiarimenti o consigli (matteo.roffredo@gmail.com)